Femisia (JLUL221203), 21/08/2023 23:27:
La vicenda del Generale Vannacci ancora una volta ci fa cadere nel tranello del tifo da stadio.
Come la pensa l'autore su determinati argomenti è del tutto irrilevante, quello che conta è il principio in base al quale se dai un opinione su qualsiasi cosa che va contro il pensiero che deve essere inculcato nella popolazione ti fanno fuori senza pietà.
Attenzione... non stiamo parlando del pensiero dominante nella massa... ma del pensiero che deve essere insegnato alla massa.
È una cosa ben diversa e molto più pericolosa!
La discriminazione è sempre dietro l'angolo e quelli che tirano i fili dei burattini sono sempre gli stessi.
Dal canale Telegram dell'Avv. Andrea Perillo.
Chi riveste lo status di militare ha la responsabilità del ruolo oltreché soggiacere a norme specifiche per lo status in questione.
Infatti, il comma 17 dell’articolo 751 del codice dell’ordinamento militare, prevede sanzioni per un «comportamento gravemente lesivo del prestigio e delle reputazione delle Forze armate o del corpo di appartenenza».
Quindi se è vero che i militari hanno il diritto di esprimersi liberamente, come previsto sia dalla costituzione che dal codice già citato e altrettanto vero che chi occupa una carica delicata deve esprimersi con continenza e con rispetto del proprio lavoro, nonché del corpo sociale e giuridico a cui appartiene.
Questo vale sia per chi lavora in alti incarichi nello Stato, sia ancora di più per un ufficiale delle forze armate. Il quale, altresì, ha giurato anche di difendere la Costituzione e svolge un ruolo delicatissimo, che storicamente vede come stella polare il corpus delle leggi della Repubblica e, in subordine, il potere politico da cui dipende.
Ciò, in quanto ora si giura fedeltà alla repubblica ed alla costituzione. Mentre una volta si giurava fedeltà prima al re ed in seguito, dopo il referendum del 1946, al presidente della repubblica.
L’esercito non può in nessun caso diventare un potere autonomo.
Non può arrogarsi il diritto di esprimere tesi più o meno velatamente xenofobe o sessiste come quelle espresse da Vannacci, che potrebbero essere considerate dalla gente come condivise anche dagli altri appartenenti alle forze armate dello Stato.
Ciò è in contrasto innanzitutto con l’articolo 3: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali».
Inoltre, non dimentichiamo che gli ufficiali hanno la responsabilità di guidare ed è essere di esempio per altri uomini e donne.
Infine, come ha detto lo stesso Crosetto, sebbene sia stato attaccato con fuoco incrociato da sinistra e soprattutto da destra:
«le forze armate e di polizia, cui è consentito, per legge e Costituzione, l’uso della forza, devono operare prive di pregiudizi di ogni tipo (razziali, religiosi, sessuali).
Perché tutti devono sentirsi sicuri.
Chi indossa una divisa ha le sue opinioni ma, se la porta, le tiene per sé e la onora».